Windows e Ubuntu in dual boot con UEFI: le cose da sapere

Alcune note per chi vuole imparare ad usare Ubuntu senza la paura di restare in panne, installandolo in parallelo ad un sistema Windows

L’articolo è molto lungo, nonostante abbia cercato di riassumerlo il più possibile, e due articoli avrebbero solo generato confusione.

Ubuntu, amico mio, mio unico compagno di avventure. Tu che riesci ad essere stabile, facilmente manutenibile, e rapidamente aggiornabile, sempre messo in disparte dagli utenti Windows perché credono tu sia un sistema operativo difficile, perdonali, perché non sanno quello che dicono. Quelli là non sanno che se Windows si pianta (o si impalla), la scelta più veloce di un riparatore di computer è quello di formattare il PC, riducendo la vita del disco fisso ed impiegando comunque un paio di ore di lavoro. Quelli là non sanno che i tuoi problemi si risolvono in veramente pochissimo tempo, senza necessariamente reinstallare. Al più è necessario reinstallare senza eliminare i dati e le impostazioni dell’utente. Quelli là che si, ma non ci sono i programmi non sanno in realtà che il tuo parco applicazioni si è ampliamente ingigantito, e che tutto ciò che oggi è possibile fare con un Windows, o con un Mac, è possibile farlo in maniera più semplice con te, mio caro Ubuntu.

Il problema di fondo qual è

Se utilizziamo il computer in ufficio, tutto il pacchetto software distribuito per farci lavorare è testato su Windows, e se quindi abbiamo problemi di utilizzo e non stiamo usando Windows, allora per il tecnico il problema è che bisogna usare Windows. Ma ciò non significa che il problema debba essere necessariamente Ubuntu, ma che il tecnico è pagato per eseguire assistenza tecnica su Windows e per un risparmio di tempo aziendale ha degli step-to-step da seguire per risolvere i problemi. Passi che sono testati su Windows.

È come avere problemi sulla propria Mercedes e si porta l’auto da un meccanico certificato Fiat. Il suo problema è che non sa fare manutenzione su una Mercedes, non è preparato e comunque non è pagato per farlo, quindi sapendo mettere la mani solo sulla Fiat, il suo problema è che non state guidando una Fiat.

Perché preferisco Ubuntu

È più pratico, è più veloce, ogni problema si risolve scrivendo sul terminale qualche comando scopiazzato in rete. Solitamente per risolvere un problema su Windows bisogna seguire guide chilometriche, vai qui, clicca qui, fai qui, posizionati qui. Su Ubuntu apri il terminale, esegui due comandi e hai risolto. Si grippa il sistema? Personalmente sono riuscito a sistemarlo più volte con pochi comandi utilizzando l’avvio di emergenza, senza nemmeno utilizzare una live usb. E se comunque non riusciamo possiamo tranquillamente eseguire una reinstallazione senza eliminare i nostri file personali. Inoltre l’interfaccia grafica è molto più intuitiva, sembra un enorme smartphone.

E se non posso fare a meno di Windows?

Metti che magari con Windows ti senti più sicuro, perché lo usi dalla versione 95 in poi e lo conosci come le tue tasche. Metti che magari, come nel mio caso, lo usi per il lavoro e tutti i software sono testati per Windows (discorso che ho fatto prima), la soluzione è installare Ubuntu in dual boot così da scegliere il sistema operativo desiderato al momento dell’accensione, in modo da avere due macchine sullo stesso computer. Se stiamo facendo pratica ma in quel momento dobbiamo risolvere un problema con urgenza e non sappiamo come fare con Ubuntu, accendiamo il computer in modalità Windows, visto che lo conosciamo da anni, e facciamo quel che dobbiamo.

Posso comunque assicurare che questo clima di incertezza lo si respira solo per i primi 4-5 giorni di utilizzo.

Prepariamoci

Viste le immense guide che si trovano online, descrivo la mia esperienza di installazione e primo utilizzo. Preciso che non trovo online guide passo passo precise e sputate sui passi che seguo io per la configurazione di un computer in dual boot, e che questa non sarà una guida per farlo, piuttosto sarà un appunto di argomenti che servono per capire come eseguire correttamente l’installazione, oppure per capire dove sbagliamo. Al riguardo ho trovato questo video che più si avvicina al mio iter di installazione. È un po’ lungo, quindi se volete lo guardate tutto, altrimenti continuare con la lettura.

Procuriamoci un DVD con l’installazione di Ubuntu e un cavo LAN

Io non sono riuscito a creare in alcun modo una installer usb con all’interno Ubuntu. Sarò sfortunato, sarò negato (più probabile), ma ho avuto questo problema anche quando ho installato Ubuntu al posto di Mac OS X. L’installer viene creato, che sia in modalità GPT che non GPT, che abbia UEFI, o altro, dopo averlo creato non riesco a farlo riconoscere dal boot, facendo terminare sempre l’avvio di Ubuntu con qualche errore a caso. L’unico modo in cui sono riuscito nell’impresa è quello di masterizzare l’iso su un supporto ottico.

Andiamo sulla pagina ufficiale della Comunità Italiana di Ubuntu, scarichiamo l’ultima versione di Ubuntu e masterizziamola su un DVD. Il cavo LAN ci servirà per (eventualmente) installare i driver della WiFi. Io ho avuto problemi sia con la Atheros che con la Broadcom, e senza un cavo LAN per collegare il computer al modem non riusciremo a scaricare i driver e ad installarli.

Configurazione UEFI

Per accedere alla configurazione UEFI accendere il computer e premere ripetutamente F2. Se non dovesse avviarsi allora

  • Eseguiamo l’accesso a Windows
  • Andiamo su Impostazioni
  • Selezioniamo Aggiornamento e sicurezza
  • Selezioniamo Ripristino
  • Clicchiamo nell’area Avvio avanzato il pulsante Riavvia Ora
  • Il computer tenterà il riavvio
  • All’avvio selezioniamo Risoluzione dei problemi
  • Selezioniamo Opzioni avanzate
  • Selezioniamo Impostazioni firmare UEFI
  • Clicchiamo Riavvia

All’avvio ci ritroveremo sull’impostazione UEFI

  • Nella scheda Security dobbiamo impostare una password alla voce Set Supervisor Password (non dimentichiamola altrimenti non sarà più possibile configurare l’UEFI)
  • Nella scheda Boot andremo a selezionare UEFI come Boot mode, e a disabilitare il Secure Boot
  • Nella scheda Main abilitare l’F12 Boot menu
  • Nella scheda Exit selezionare Exit Saving Changes

Su UEFI ci ritorneremo quando avremo installato Ubuntu

Accediamo a Windows

Bisogna preparare la partizione dove andremo ad installare Ubuntu. Io per comodità ho il disco partizionato in 3 parti

  • 1 parte da 1/4 per l’installazione di Windows
  • 1 parte da 1/4 per l’installazione di Ubuntu
  • 1 parte da 2/4 per l’archiviazione

Utilizzando il tool Gestione disco di Windows è possibile creare tutte le partizioni necessarie. Se il partizionamento non avviene perché il disco è da deframmentare, allora eseguire una deframmentazione con il tool Ottimizza unità di Windows 10. Non utilizzeremo altri tool come Defraggler perché ho già constatato che non esegue un defrag corretto.

Apriamo Opzioni risparmio energia dal Pannello di controllo, selezioniamo Specifica comportamento pulsanti di alimentazione e, dopo aver cliccato su Modifica le impostazioni attualmente non disponibili disabilitare Attiva avvio rapido. Senza questa configurazione non riusciremo a far partire Ubuntu dopo l’installazione.

Installiamo Ubuntu

Inseriamo il DVD di Ubuntu, riavviamo il computer e premiamo ripetutamente F12. Ci verrà chiesto se avviare Windows oppure il DVD. Noi selezioniamo DVD e successivamente install ubuntu, e attendiamo.

Seguiamo i passi per l’installazione del sistema operativo con questi criteri

  • Non collegare alla Wi-Fi
  • Installa software di terze parti
  • Tipo di installazione Altro
  • Selezionare la partizione libera (non Windows e non quella archivio, ma la partizione preparata per l’installazione di Ubuntu) e
    • creiamo una partizione di swap di 4GB
    • creiamo una partizione ext4 con punto di mount “/” di 40GB
    • creiamo una partizione ext4 con punto di mount “/home” con il resto della partizione rimasta
  • Selezioniamo per l’installazione di GRUB tutto il disco fisso, quello senza numeri. Nel mio caso (ma dovrebbe essere anche il vostro) dev/sda
  • Avviamo l’installazione

Al termine ci chiederà di riavviare. Attenderemo qualche minuto prima di forzare lo spegnimento, perché se l’UEFI non è configurato per leggere il GRUB per la selezione del sistema operativo allora è normale che si blocchi.

Ritorniamo su UEFI

Seguendo la stessa procedura di prima, ritorniamo su UEFI, e nella scheda Boot andiamo ad impostare come ordine di Boot il sistema linux prima del Windows Boot Manager. In questo modo sarà il boot da UEFI a selezionare GRUB, e non avremo la necessità di modificare il Windows Boot Manager senza correre il rischio di corrompere il sistema operativo Windows.

Finito. All’avvio ci verrà chiesto se avviare Ubuntu o Windows Boot Manager da GRUB.

L’unico particolare problema che ho riscontrato riguarda il disallineamento delle ore che ho risolto tocchignando Windows.

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